La Fobia delle Malattie

Immagina di sentire un leggero formicolio alla mano. In pochi minuti, la mente corre: e se fosse un sintomo grave? E se fosse una malattia neurologica? Meglio controllare su internet. E così, da una piccola sensazione fisica, si accende una catena di pensieri che porta all’ansia, alla paura, talvolta persino al panico.

Questa esperienza è più comune di quanto si pensi. Si chiama fobia delle malattie, o più precisamente, ansia per la salute, e può diventare una vera e propria fonte di sofferenza quotidiana.

La fobia delle malattie può togliere serenità e libertà, ma è anche un segnale prezioso: un invito ad ascoltarsi in profondità, a entrare in contatto con parti di sé spesso trascurate. Il corpo, con i suoi segnali, non è un nemico: è un messaggero.

Scegliere di affrontare questa paura non significa negarla, ma imparare a conviverci in modo diverso, più sano e consapevole. Con il giusto accompagnamento, è possibile ritrovare fiducia nel proprio corpo e nella vita, anche quando questa ci mette alla prova.

Cos’è la fobia delle malattie?

La fobia delle malattie è una paura eccessiva e persistente di avere, o di sviluppare, una patologia grave, spesso nonostante le rassicurazioni mediche. Chi ne soffre tende a monitorare costantemente il proprio corpo, a interpretare sensazioni innocue come segnali di malattie serie e a cercare conferme — o rassicurazioni — tramite visite, esami, ricerche online o confronti con gli altri.

In passato si parlava di “ipocondria”, ma oggi si preferisce parlare di disturbo da ansia per la salute, per sottolineare il fatto che il problema non sta nei sintomi fisici in sé, ma nel modo in cui questi vengono interpretati, vissuti e amplificati.

Un corpo sotto sorveglianza

Chi vive con questa paura costante spesso si ritrova a vivere in una forma di "vigilanza continua": ogni sensazione del corpo viene osservata, analizzata, confrontata. Il corpo, che dovrebbe essere un alleato, diventa un territorio pericoloso e ambiguo.

Un piccolo dolore muscolare può diventare il segnale di una malattia grave. Una macchia sulla pelle può scatenare la paura di un tumore. E tutto questo avviene anche in presenza di controlli clinici rassicuranti.

 

Il paradosso delle rassicurazioni

Uno degli aspetti più frustranti per chi soffre di ansia per la salute è che le rassicurazioni non bastano mai. Subito dopo aver ricevuto un responso negativo da un medico, l’ansia si placa... ma solo per poco. Poco dopo, la paura si riaffaccia sotto altre forme, con nuovi sintomi, nuovi sospetti.

Questo ciclo può diventare estenuante. E più si cerca di “controllare”, più il pensiero diventa invasivo. Per questo motivo, il problema non può essere risolto semplicemente con esami o rassicurazioni: è un lavoro che richiede ascolto, consapevolezza e un cambiamento nel modo di rapportarsi alle proprie emozioni e al proprio corpo.

Cosa c’è dietro la paura della malattia?

Ogni sintomo ha un significato che va oltre il corpo. L’approccio sistemico-relazionale ci invita a guardare non solo alla persona, ma anche al contesto in cui vive: relazioni familiari, vissuti affettivi, esperienze precoci e significative.

In molti casi, la paura della malattia può essere legata a vissuti di perdita, a modelli familiari in cui la salute (o la malattia) hanno avuto un significato centrale, oppure a contesti in cui l’espressione del disagio emotivo è stata possibile solo attraverso il corpo.

👉 Ad esempio, una persona cresciuta in una famiglia in cui l’attenzione era riservata solo ai bisogni fisici — e non a quelli emotivi — può imparare a “parlare” del proprio malessere solo attraverso i sintomi.

👉 In altri casi, la malattia temuta può rappresentare una metafora del controllo che sfugge, dell’imprevedibilità della vita o del timore di perdere la protezione degli altri.

Quando chiedere aiuto

Se ti riconosci in queste descrizioni, sappi che non sei solo. L’ansia per la salute è una condizione comune, che può essere affrontata con successo attraverso un percorso psicologico mirato.

Uno spazio terapeutico offre la possibilità di:

  • esplorare le radici emotive della paura;

  • distinguere tra segnali reali e pensieri catastrofici;

  • imparare a gestire l’ansia senza ricorrere continuamente a rassicurazioni esterne;

  • sviluppare un rapporto più fiducioso e armonico con il proprio corpo.

Nel percorso sistemico-relazionale, particolare attenzione viene data anche al ruolo della famiglia, alle dinamiche affettive e al significato che il “sintomo” ha assunto all’interno delle relazioni più importanti. Non si lavora solo sul sintomo, ma sul suo contesto e sulla sua funzione.

 

 

Se vivi con la paura costante di ammalarti, se i sintomi ti preoccupano anche dopo controlli medici rassicuranti, o se il tuo pensiero è spesso assorbito da timori legati alla salute, potresti trarre beneficio da un percorso di sostegno psicologico.